E' venerdì e dovrei scrivere di mia madre o di mio padre per concludere la mini rubrica familiare.
Mi sono detta che la cosa migliore è quella di concludere questi post parlando di entrambi contemporaneamente.
Mia madre e mio padre.
Lei una ceramista, lui uno sportivo con la passione per la musica.
Loro sono le domeniche mattina con Lucio Dalla o Pino Daniele in cassa mentre si puliva casa, sono i pomeriggi in cucina tra un disegno e l'asse da stiro aperto per smaltire i panni da riordinare.
Sono le vacanze al mare, i tuffi dagli scogli con papà e l'apprensione soffocata di mamma, sono i ghirigori sui castelli di sabbia fatti sul bagnasciuga, è la figura di mio padre che scia con una precisione maniacale e le mani di mia madre che tutt'ora hanno la capacità di rendere bella qualsiasi cosa.
Sono tutta la rabbia che ho sentito per anni cercando di capire perchè.
Loro sono la pazienza che hanno avuto con me.
Sono l'amore che hanno manifestato nel miglior modo possibile.
Quest'anno hanno festaggiato 40 anni di matrimonio.
Scherzando dico che sono due trasgressivi ma a parte gli scherzi, ammiro la loro costanza e la capacità di trovare incastri segreti per continuare ad andare avanti.
In un momento come questo dove l'impegno fa paura, loro sono quella volontà che va oltre le promesse dette davanti a tutti, sono quelle promesse che sanno solo loro.
Parlano dei libri che leggono, fanno le parole crociate insieme, decidono cosa mangiare, si preoccupano e condividono i timori, litigano e si mandano a quel paese, poi di solito mia madre scoppia a ridere, papà borbotta e si passa oltre.
Loro,
li ringrazio per avermi dato la sensibilità, l'amore per la musica, per l'arte, per la lettura, per avere avuto il coraggio di esserci nonostante tutto.
Li ringrazio perchè mi fanno credere che può essere ancora possibile.
P.S.
Ci sono tante zone d'ombra ma sono sicura che anche lì una luce arriverà.
Dobbiamo impegnarci.
Buon fine settimana chicconi :)
Giulia
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