
Era mercoledì ed era il primo giorno con le mestruazioni e questo è uno di quei casi in cui desidero restare a casa rannicchiata sul letto insieme ai gatti mettendo in pausa tutto.
Ma quel mercoledì 22 novembre, del 2023, volevo andare a Roma insieme a Valerio alla presentazione de Il Giappone a colori di Laura Imai Messina con lei presente che avrebbe parlato il libro.
Quindi, nonostante il dolore, siamo partiti.
Entrati in libreria, la prima cosa che abbiamo fatto è stata quella di salutare Minerva, la gatta che vive lì e dopo aver abbracciato la mia amica Giulia, incontrata per l’occasione, ci siamo messi in lista per poter assistere alla presentazione.
Nell’attesa ricordo bene tre cose:
Una fetta di plumcake pagata un’esagerazione, Valerio che acquista una drum machine online e l’arrivo di una mail che aspettavo da qualche giorno.
Durante la lettura ricordo di aver sentito una folata di caldo salire dalla zona lombare della schiena per arrivare fino all’amigdala e questo specifico fenomeno accade quando mi arrabbio. Non ho risposto subito e per fortuna, grazie alle rinunce di alcune persone, siamo riusciti a partecipare alla presentazione e a lasciare un pezzettino di noi a Laura dandole il catalogo di un progetto terminato qualche mese prima.
Alla mail ho risposto durante il viaggio di ritorno verso Terni.
Il contenuto da parte del mittente era la richiesta di continuare ad illustrare con lo stile che ha caratterizzato i primi libri.
La mia risposta, riguardo la possibilità di farlo è stata no.
No che in questo caso ha preso la forma di una mano che si appoggia alla maniglia di una porta che fino a quel momento non avevo avuto il coraggio di afferrare.
Inizia così questa storia.
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