- Mini rubrica sugli oggetti estivi -
Stenderti la sera è fissare i ricordi.
Mi piace la frustrazione che si crea quando per un colpo di vento o per le corse troppo vicine
dei bambini ci va la sabbia sopra, mi piace pensare che sia l’approdo dopo essere uscita
dall’acqua e a piedi scalzi, correre sulla sabbia bollente fino al primo pezzettino di stoffa.
Mi piace vederlo steso sopra l’ombrellone per farlo asciugare.
Lo sposto a seconda del sole e diventa lo scenario dove tutto accade.
Ha collezionato i sogni di bambina, il pensiero del primo amore, l’ansia di voler tornare a
casa prima di cena per uscire e cercare tra la gente quel lui replicato in testa tutto il giorno.
Tiene con se le gocce del succo di melone o di cocomero, i semi dei pomodori mangiati
come caramelle e il sudore mischiato alla crema abbronzante.
Ascolta la musica che va in cuffia e a volte raccoglie le lacrime dei libri letti.
Per me l’estate è la stagione della lettura, del tempo dilatato, la stagione in cui le energie si
abbassano e riesco a smaltire la pila di libri accumulati durante l’inverno.
È stato il camerino improvvisato quando ancora i miei portavano nella sacca da mare il
costume di riserva per non tenere addosso quello bagnato e quanto mi piaceva nel tardo
pomeriggio disobbedire e buttarmi in mare ridendo a squarciagola per la marachella fatta.
Il telo da mare ti fa compagnia per tre mesi e poi arriva quel giorno, il giorno dove tutto
cambia, il giorno che farà l’ultimo lavaggio.
Come amo piegarlo e metterlo nell’anta dell’armadio da dimenticare, amo annusarlo il primo giorno in cui torno a stenderlo.
Mi ricorda che l’anno prima è stato a sud e che tornerà ad assorbire l’estate.
Accoglierà il corpo che con gli anni si trasforma, assaporerà una nuova crema protettiva,
scoprirà che ho cambiato abitudini alimentari con un'unica costante.
Si sporcherà sempre di cioccolato perché il Magnum Classic per merenda è un'abitudine
che dura da più di 20 anni.
Per il caldo un pezzettino ci cadrà sopra e sarà nuovamente una dolce stagione.
A presto per nuovi racconti,
Giulia
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